Concessioni Demaniali: Novità e Sviluppi Normativi
Le concessioni demaniali marittime, fluviali e lacustri rappresentano un tema cruciale per la gestione del patrimonio pubblico in Italia.
Data:
30 Settembre 2024
Le concessioni demaniali marittime, fluviali e lacustri rappresentano un tema cruciale per la gestione del patrimonio pubblico in Italia. Negli ultimi anni, queste concessioni sono state oggetto di numerose proroghe e modifiche legislative, spesso in risposta alle procedure di infrazione avviate dalla Commissione Europea. L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea hanno giocato un ruolo determinante nel delineare il quadro attuale, spingendo il legislatore italiano a intraprendere riforme strutturali.
Le principali modifiche legislative
Il Decreto Salva Infrazioni (d.l. 131/2024), approvato il 16 settembre 2024, ha introdotto nuove disposizioni per il riordino delle concessioni. Questo decreto, nato dall’esigenza di rispondere alle infrazioni aperte dall’UE contro l’Italia, ha prorogato la validità delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027, stabilendo che le amministrazioni locali dovranno avviare le nuove procedure di affidamento entro il 30 giugno 2027.
Un’altra rilevante riforma è stata introdotta dalla Legge Concorrenza (L. 118/2022), che ha riscritto le regole per la gestione delle gare di assegnazione delle concessioni demaniali, cercando di garantire maggiore trasparenza, partecipazione e non discriminazione nelle procedure. Uno dei punti chiave di questa legge è la delega al Governo per la mappatura delle concessioni su beni pubblici, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la pubblicità delle informazioni relative ai rapporti concessori.
Il nodo delle proroghe e l’intervento europeo
Le concessioni esistenti sono state più volte prorogate fino al 2033, una decisione che ha attirato critiche dall’Unione Europea, poiché ritenuta in contrasto con la direttiva Bolkestein e l’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Le sentenze gemelle del Consiglio di Stato (n. 17 e 18 del 9 novembre 2021) hanno dichiarato illegittime queste proroghe automatiche, invitando il legislatore a riformare il sistema per adeguarsi alle normative europee. Tuttavia, nonostante questi interventi giurisdizionali, il legislatore italiano ha più volte rinviato l’attuazione di riforme organiche, aggravando così la situazione di incertezza giuridica.
Cosa prevede il futuro?
Il futuro delle concessioni demaniali rimane incerto, anche alla luce delle recenti pronunce del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha ribadito l’obbligo di disapplicare le norme nazionali contrarie al diritto dell’Unione. Le nuove gare dovranno essere indette sulla base di criteri più stringenti e trasparenti, ma restano numerosi dubbi su come verranno gestite le proroghe e le assegnazioni future.
Il tema resta di grande attualità, con le amministrazioni locali e i concessionari in attesa di ulteriori sviluppi normativi che possano chiarire definitivamente il quadro giuridico.
Ultimo aggiornamento
23 Ottobre 2024, 09:35
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